PARITÀ DI GENERE
UNI PDR 125:2022

PARITÀ DI GENERE

La Certificazione della Parità di Genere, UNI PDR 125:2022, è uno strumento indispensabile per le aziende che vogliono essere al passo sui temi della sostenibilità

Prevede l’adozione di un piano per la parità di genere che permetta alla tua azienda di innovare la gestione organizzativa con uno strumento di resilienza e miglioramento aziendale, considerando di fissare obiettivi strategici e pluriennali nonché sgravi contributivi e punteggi premiali per l’accesso a finanziamenti e bandi

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha emanato il Decreto Legislativo 20 ottobre 2022, riguardante l’esonero contributivo per le aziende private che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere e ulteriori interventi per la promozione della parità salariale di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Il decreto definisce la procedura concreta da seguire per usufruire dell’esonero contributivo fino a 50.000,00€/anno

certificazione parità genere

Il contesto: gender equality

Le disparità e i pregiudizi di genere nel mercato del lavoro rappresentano un tema ad oggi molto sentito ed urgente. Per far fronte a questa situazione, l’UE ha definito una strategia con obiettivi e azioni volti a garantire, entro il 2025, la parità di genere in Europa.

Il piano nasce con l’intento di garantire pari opportunità di realizzazione, partecipazione e guida all’interno dell’organizzazione.

La Certificazione di Parità di Genere rientra all’interno della Missione 5 del PNRR: inclusione e coesione, rispetto al quale sono stati stanziati 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale. 

Inoltre, l’Obiettivo 5 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è specificamente dedicato al raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment di tutte le donne e le ragazze.

In Italia, il PNRR inserisce la certificazione di parità come misura all’interno della Missione 5 – «Inclusione e coesione», tra le politiche per il lavoro, destinando a questa finalità 10 milioni di euro.

Con la Legge 162/2021 viene istituito l’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di fornire un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile per la parità salariale in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni.

Introduce inoltre una certificazione di parità di genere, che accompagni e incentivi le imprese a ridurre le ineguaglianze di genere con riferimento ai livelli retributivi (a parità di mansioni), alle opportunità di carriera nell’impresa e alla tutela della maternità nonché l’estensione del concetto di discriminazione, nella quale possono rientrare anche un’organizzazione o un orario di lavoro che svantaggiano determinate categorie di lavoratori.

Introduce inoltre una certificazione di parità di genere, che accompagni e incentivi le imprese a ridurre le ineguaglianze di genere con riferimento ai livelli retributivi (a parità di mansioni), alle opportunità di carriera nell’impresa e alla tutela della maternità nonché l’estensione del concetto di discriminazione, nella quale possono rientrare anche un’organizzazione o un orario di lavoro che svantaggiano determinate categorie di lavoratori

Vantaggi

  • La certificazione di parità consente al datore di lavoro di applicare uno sgravio contributivo pari all’1 per cento sulla generalità dei lavoratori dipendenti, entro il limite massimo di 50.000 euro annui per azienda.

  • Punteggio premiale per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere.

  • Migliora il posizionamento in graduatoria nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture.

  • Maggiore capacità creativa e di innovazione.

  • Favorisce il coinvolgimento e il senso di appartenenza interno del team, aumentando il benessere organizzativo e la retention del personale.

  • Incrementa l’interesse da parte degli investitori.

  • Incrementa la capacità di produrre un maggior valore economico.

La metodologia della Certificazione sulla Parità di Genere

La metodologia permette di calcolare il proprio punteggio per la certificazione della parità di genere, grazie all’algoritmo che riflette fedelmente quanto richiesto dall UNI PdR 125:2022, le cui caratteristiche sono elencate qui di seguito:

Si applica a qualsiasi tipo di organizzazione, pubblica o privata, a prescindere dalla dimensione e forma giuridica.
Gli indicatori di natura sia qualitativa che quantitativa indagano 6 aree di analisi: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita ed inclusione, equità remunerativa, tutela genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
L’organizzazione ottiene uno score finale che è dato da un punteggio minimo del 60%, frutto della media ponderata delle 6 aree di analisi.

Certificazione di Parità di Genere da parte di Ente Terzo

La PdR 125:2022 introduce raccomandazioni per la valutazione di conformità di terza parte (certificazione) per le organizzazioni che hanno implementato un sistema di gestione per garantire la parità di genere, definendo schematicamente gli elementi necessari, per un Organismo di Certificazione (OdC), per valutare la conformità delle organizzazioni, di qualunque forma giuridica e operanti nel settore pubblico o privato.

L’asseverazione avviene da parte di ente terzo all’interno della piattaforma.

La certificazione della Parità di Genere ha una durata di 3 anni, con due sorveglianze con frequenza annuale.

La certificazione SA8000 garantisce una riduzione delle giornate di audit UNI PdR 125:2022.

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